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Insieme per la conservazione e la salvaguardia dei grandi felini della Namibia. Scopriamo (ogni aspetto) di AfriCat Foundation.

Noi di Viaggigiovani.it, così come ci auguriamo lo siano anche i nostri clienti, siamo molto sensibili ai temi legati agli animali. Cerchiamo sempre di viaggiare nel rispetto dell’ambiente e di operare nel miglior modo possibile quando si tratta del benessere di qualsiasi essere vivente.

Quando si pensa agli animali selvatici presenti in Africa, e più nello specifico in Sudafrica, quello che salta alla mente sono purtroppo le numerose attrazioni turistiche che li coinvolgono, pubblicizzate e vendute come “progetti di conservazione e salvaguardia delle specie”. Ci si domanda, quindi, se quello che viene affermato da queste associazioni rispecchi poi la realtà, ma molto spesso non è così.

Con questo articolo, ci teniamo a spezzare una lancia a favore di un’organizzazione in Namibia che dice di conservare e salvaguardare alcune delle specie presenti sul territorio, e lo fa a tutti gli effetti nel modo più sostenibile e responsabile possibile: the AfriCat Foundation.

 

­ Il fatto è che nessuna specie ha mai avuto un controllo così totale sul mondo,
vivente o morto, come abbiamo ora.
Ciò ci impone, che ci piaccia o no, una responsabilità incredibile.
Nelle nostre mani ora giace non solo il nostro futuro,
ma quello di tutte le altre creature viventi con cui condividiamo la terra. ­

David Attenborough

 

Con questa filosofia di pensiero, AfriCat Foundation cerca di prendere questa responsabilità molto seriamente e di fare tutto il possibile per la conservazione dei grandi predatori ? presenti in Namibia.

In questo approfondito articolo sull'AfriCat Foundation in Namibia leggerete:

 
 

Che cos’e' AfriCat Foundation

AfriCat Foundation è un’organizzazione non-profit nata nei primi anni ’90 in Namibia. Partita come un’organizzazione welfare, ha poi iniziato a focalizzarsi sull’educazione dei giovani namibiani, sulla conservazione dei grandi carnivori e su alcuni progetti di ricerca. Questi aspetti sono tuttora essenziali per portare avanti la propria missione: conservare a lungo termine la fauna locale nel proprio habitat naturale, ma in un’area circoscritta, all’interno della Okonjima Nature Reserve, che misura circa 220 kmq, a metà strada tra Windhoek, il parco nazionale Ethosha e il Bradenberg Plateau.

 
The AfriCat Foundation | Viaggigiovani.it
 

Credit:

Beatrice T.
 

­ Vogliamo che i felini selvatici restino tali. ­

AfriCat

 

Chiara e senza giri di parole la dichiarazione iniziale di AfriCat. Tra i numerosi animali predatori, la Namibia ospita circa 1.000 leoni 🦁, il 25% della popolazione di ghepardi presenti al mondo (il 90% dei quali vive nei terreni coltivati), leopardi 🐆, licaoni, iene brune e maculate. La popolazione poco numerosa e i così vasti spazi hanno da sempre contribuito a mantenere un equilibrio relativamente stabile tra queste specie animali. Ciononostante, non è possibile fare affidamento solamente su questi due fattori e quindi è richiesto l’intervento dell’uomo per garantire un futuro a questi grandi predatori.

Fintanto che i namibiani si occuperanno dell’allevamento del bestiame, i conflitti tra uomo e grandi predatori continueranno a prevalere sul resto.

 

Com’e' nata AfriCat Foundation

La storia dell'organizzazione AfriCat Foundation è strettamente collegata a quella della famiglia Hanssen. Nel 1970 Val e Rose Hanssen si stabilirono in una fattoria nel centro della Namibia, chiamata Okonjima. Dopo aver costruito la propria casa, iniziarono a guadagnarsi da vivere allevando bestiame. Così come capitava a molti altri allevatori, i loro bovini pascolavano nelle pianure circostanti, e purtroppo venivano uccisi dai grandi predatori che popolavano la zona. Le numerose popolazioni di predatori sono diffuse in tutto il territorio della Namibia e, quindi, i terreni coltivati e l’habitat ideale in cui vivere spesso coincidono.

Per questo motivo, e per arrotondare il loro reddito, ingaggiavano dei “cacciatori di trofei” in modo tale da liberarsi dai carnivori. Questa pratica diffusa di sopperire alle perdite del bestiame con la cattura dei predatori, rese il fatto di sparare e cacciare i leopardi meno impattante. La perdita di 20-30 bovini all’anno decimò le loro mandrie e causò enormi perdite finanziarie. Questa situazione colpì ancora più duramente i piccoli allevatori tradizionali.

Osservando questo ciclo, la decimazione, la morte, le perdite del bestiame, la degradazione della terra, la vita agricola monotona e l’orrenda distruzione dei grandi carnivori, Wayne Hanssen decise di impegnarsi a fare del suo meglio.

Il suo obiettivo divenne, quindi, quello di camminare pari passo con la fauna selvatica, piuttosto che avere una posizione di dominio, e di trovare una soluzione permanente che permettesse all’uomo e agli animali di convivere. In altre parole, creare una relazione simbiotica tra tutti coloro che popolano quelle terre della Namibia. Attraverso un duro e diligente lavoro, la famiglia Hanssen ha dunque iniziato a spostare la sua attenzione dall’allevamento del bestiame alla creazione di una grande riserva privata, la Okonjima Nature Reserve, per cercare di riportare la terra al suo normale stato, privo di metodi agricoli, e di proteggere ghepardi e leopardi, in particolar modo, dalla decimazione.

 
 

Al giorno d’oggi, la riserva è riconosciuta come uno dei luoghi migliori in cui soggiornare per ammirare i grandi carnivori namibiani e per imparare qualcosa in più sulla loro conservazione. La sua enfasi sull’autenticità, il lusso e l’ambiente l’hanno resa un vero gioiello della Namibia. La relazione simbiotica che esiste tra AfriCat Foundation e la Okonjima Nature Reserve è un imperativo per la continua sopravvivenza di entrambi – senza istruzione, progetti di ricerca e la mitigazione dei conflitti tra allevatori e predatori in Namibia, la conservazione dei grandi predatori sarebbe a rischio. Allo stesso modo, senza il parziale sostegno finanziario fornito dai visitatori che soggiornano nella riserva, questa non sopravviverebbe!

 

Finanziamenti e progetti AfriCat Foundation

 

Educazione

AfriCat offre ai giovani namibiani programmi di educazione ambientale, volti ad una maggiore comprensione del mondo naturale che li circonda e all’importanza della conservazione della fauna selvatica. Il tentativo che la fondazione si pone in questo ambito, è quello di aumentare la consapevolezza e la comprensione della complessità delle problematiche ambientali, insegnare e incoraggiare i giovani a seguire delle pratiche di vita più sostenibili, promuovere una maggiore tolleranza nei confronti dei carnivori anche al di fuori delle aree protette e trovare soluzioni pratiche che possano mitigare la situazione di conflitto tra predatori e allevatori e permettergli in qualche modo di convivere.

 

­ Se parli con gli animali
essi parleranno con te e vi conoscerete l’uno con gli altri.
Se non parli con loro non potrai conoscerli,
e ciò che non si conosce fa paura.
Quando qualcosa fa paura, l’uomo la distrugge. ­

Don George

 
The AfriCat Foundation | Viaggigiovani.it
 

Credit:

Okonjima Nature Reserve on Facebook
 

Oltre all’educazione dei giovani, AfriCat cerca anche di sviluppare e supportare varie iniziative, programmi e progetti indirizzati alla comunità, che mirano a contribuire in modo concreto e sostenibile all’arricchimento economico delle famiglie, con il conseguente impatto graduale, ma costante, sulla riduzione della povertà e l’aumento delle competenze personali.

 

Ricerca

Trovandosi nel territorio della Okonjima Nature Reserve, una riserva dedicata alla conservazione della fauna selvatica, AfriCat è perfettamente situata nell’ambiente ideale per condurre ricerche ecologiche focalizzate su un’ampia varietà di specie rare e a rischio di estinzione, e monitorare gli spostamenti degli animali selvatici.

Inoltre, ha la possibilità di lavorare e collaborare con team di veterinari internazionali per condurre ricerche che riguardano vari aspetti della vita dei carnivori, cercando di trovare soluzioni durature per migliorare il loro stato di salute e di benessere in cattività, non solo nella Okonjima Nature Reserve, ma in tutto il mondo.

I principali progetti portati avanti da AfriCat riguardano:

  • studi sull’ecologia dei grandi carnivori, come leopardi e iene maculate, all’interno di aree circoscritte;
  • studi sulla vita e le abitudini del pangolino, in modo da cercare di trovare delle buone soluzioni per la conservazione della specie;
  • studi sugli effetti che l’impatto del cambiamento climatico potrebbe avere sugli oritteropi;
  • studi sulla salute dei grandi carnivori, specialmente leopardi e ghepardi.
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    The AfriCat Foundation | Viaggigiovani.it
     

    Credit:

    Okonjima Nature Reserve on Facebook
     
     

    Esperienza AfriCat Foundation con Viaggigiovani.it

     

    Perche' Viaggigiovani.it sceglie AfriCat Foundation?

    Da molti anni noi Nomadi Moderni abbiamo deciso di intraprendere un percorso volto alla sostenibilità, alla consapevolezza e al rispetto delle destinazioni e delle popolazioni che andiamo a visitare. Questo perché crediamo che, anche se nel nostro piccolo, possiamo dare un grande contributo. Uno dei temi che ci sta più a cuore è quello legato al benessere degli animali; il nostro scopo è, infatti, quello di disincentivare qualsiasi attività che li sfrutti in modo inappropriato e crudele.

    Scegliendo AfriCat Foundation, scegliamo di supportare un progetto locale che contribuisce in modo sostenibile alla conservazione dei grandi predatori africani, permettendogli di vivere una vita migliore e molto più sicura. Visitando l’organizzazione avremo modo di aumentare la nostra consapevolezza e partecipare in modo concreto e attivo ad un progetto che si impegna da tantissimi anni nella protezione di questi animali selvatici.

     
    The AfriCat Foundation | Viaggigiovani.it
     

    Credit:

    Claudio P.
     

    Come avremo modo di imparare, AfriCat non supporta le interazioni tra l’uomo e questi animali selvatici e nessuno dei loro carnivori è stato cresciuto con questo ruolo. Salvaguardarli non significa addomesticarli, bensì salvarli, proteggerli e cercare di reintrodurli in natura. Molti di loro non potranno, però, essere rimessi in libertà perché: sono troppo docili; sono stati cresciuti come animali domestici, il che significa che non hanno paura dell’uomo; hanno delle lesioni che li penalizzeranno in natura. Questi sono considerati gli ambasciatori dei carnivori e vengono usati per educare gli ospiti, i contadini degli allevamenti vicini, i giovani e le comunità circostanti sulla difficile situazione che vede protagonisti i predatori. Attraverso di loro, AfriCat ha la possibilità di spiegare, in un contesto tranquillo, il conflitto uomo-predatori.

    Tutti gli animali in cattività nella Okonjima Nature Reserve vengono allevati e tenuti in modo responsabile, il che significa che le loro esigenze dietetiche e sanitare vengono mantenute tali e i loro recinti, molto spaziosi – almeno 1 ettaro per grande predatore – devono essere quanto più fedeli al loro habitat naturale.

     

    ­ Coloro che desiderano accarezzare e coccolare gli animali selvatici li “amano”.
    Ma quelli che rispettano la loro natura
    e desiderano lasciarli vivere una vita normale,
    li amano ancor di più. ­

    Edwin Way Teale

     

    In che cosa consiste la giornata nella Okonjima Nature Reserve?

    Visitando l’organizzazione AfriCat avremo modo di osservare da vicino il lavoro che svolge e la possibilità di imparare un sacco di cose riguardo ai grandi predatori africani, nello specifico, ghepardi e leopardi. Si può benissimo intuire che l’highlights di ogni visita è conoscere ed entrare in contatto con la grande passione che AfriCat riserva nei confronti di questi “gattoni”.

    Una volta arrivati nel campeggio della Okonjima Nature Reserve, e aver montato le tende per la notte, inizia l’escursione: una guida verrà a prenderci con la jeep e ci porterà inizialmente all'AfriCat Care Centre, dove, oltre che avvicinarci alla realtà dell'AfriCat Foundation attraverso i vari racconti, avremo la possibilità di visitare le sale operatorie dove i veterinari visitano annualmente gli animali della riserva e conducono le loro ricerche. Durante il tragitto ci sarà modo di fare anche un breve safari, perché la riserva è ricca di animali facilmente avvistabili come, per esempio, facoceri, antilopi, kudu e altre specie erbivore.

    Dopo questa prima parte di avvicinamento e conoscenza dell’AfriCat Foundation, inizia il bello della nostra visita: andremo alla ricerca, sempre a bordo della jeep e con la guida, dei grandi felini. Avremo modo di ammirare un leopardo mentre gli viene dato da mangiare. Potrebbe sembrare un’attività molto turistica e preparata appositamente per i visitatori; in effetti lo è, ma non è invasiva e rispetta comunque la natura del leopardo che si comporta in maniera normale. Il tutto avviene in totale sicurezza per le persone, le quali si trovano all’esterno della recinzione dentro ad una specie di casetta.

     
    The AfriCat Foundation | Viaggigiovani.it
     

    Credit:

    Okonjima Nature Reserve on Facebook e Beatrice T.
     

    Ci sposteremo poi alla ricerca dei ghepardi che, in questa zona della riserva, si trovano in spazi molti ampi all’interno di una recinzione. Questi felini fanno parte del programma di salvaguardia e sono quelli che, purtroppo, non potranno essere reintrodotti nei grandi parchi nazionali, perché non sono più in grado di cacciare e nemmeno di difendersi dai predatori più grandi.

     
    The AfriCat Foundation | Viaggigiovani.it
     

    Credit:

    Beatrice T.
     

    Ci teniamo a precisare che questi animali non si potranno né avvicinare né toccare, perché lo scopo di AfriCat è appunto quello di salvaguardarli, curarli e proteggerli, e non strumentalizzarli per il turismo. Certamente hanno una vita più facile e sicura rispetto a quelli che vivono in natura, che invece devono lottare tutti i giorni per sopravvivare agli altri felini e agli allevatori.

     

    Dove dormiremo?

    Questa notte, da veri Nomadi Moderni, avremo la fortuna di dormire sotto alle stelle nel campeggio libero situato all’interno dell’Okonjima Nature Reserve. Il campeggio si trova nella zona più esterna e selvaggia della riserva, che ospita, oltre a numerosi erbivori, solamente gli esemplari di felini più forti e in grado di poter sopravvivere da soli. Vivere in questa zona è per loro l’ultimo step che li mette alla prova prima di decidere se reintrodurli o meno nei grandi parchi nazionali del Paese, e quindi in totale indipendenza.

    Questo significa che tra questi animali e le nostre tende non ci sarà alcuna recinzione, ma non preoccupiamoci: la riserva è immensa e questi animali non si fidano mai ad avvicinarsi troppo all’uomo. In qualunque caso, cerchiamo di fare una bella pipì prima di andare a dormire, in modo da non doverci nemmeno pensare di uscire dalla tenda durante la notte. ? I servizi igienici sono presenti e non sono molto lontani dalle tende; prepariamoci a fare la doccia e lavarci le mani completamente in mezzo al bush... vedere per credere!

     
    The AfriCat Foundation | Viaggigiovani.it
     

    Credit:

    Claudio P.
     

    Grazie alla giornata di attività e pernottamento all’interno della riserva prenderemo parte in modo concreto al mantenimento dell’AfriCat Foundation e al finanziamento dei suoi numerosi progetti.

     

    ­ La grandezza di una nazione e il suo progresso morale
    si possono giudicare dal modo in cui vengono trattati i suoi animali. ­

    Mahatma Gandhi

     
     

    Per scoprire AfriCat Foundation scegliete i tour Namibia di Viaggigiovani.it

     
     
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    Scritto da: Beatrice T. Redatto da: Claudio P. Copertina: pagina Facebook “Okonjima Nature Reserve”

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