Viaggiare non è imperativo, no. Non è essenziale per la sopravvivenza, in quanto non ci porta il cibo in tavola. Non ci riscalda la notte, anche questo è vero. Se le persone smettessero di viaggiare, la terra non finirebbe.
Non è imperativo, però se hai i mezzi per partire..
Per favore, parti!
Non devi attraversare oceani, scalare montagne, imparare nuove lingue. Però parti. Allontanati da ciò che conosci bene, cammina fino a quando non ne puoi più, prendi un bus fino al capolinea. Prenota l’unico volo che puoi permetterti e goditi la destinazione. Incontra persone che ti stimolano, incontra nuove persone. Vedi cose che non hai mai visto. Spaventati. Sorprenditi. Fatti inspirare.
Parti.
Sii scomodo, mangia qualcosa che non ti ispira, fatti sorprendere. Senti i brividi della scoperta e il peso di una cultura o religione che non ti appartiene. Prendi nota di come funziona e di come fallisce. Sentiti a disagio in un nuovo posto e impara da questa situazione.
Parti.
Che la bellezza dello straniero possa sorprenderti. Nota come la barriera linguistica si dissolve di fronte ad un gesto di gentilezza. Scopri come il mondo si cospira a tuo favore quando hai bisogno di un aiuto. Prova il sorriso come chiave di tutto. Innamorati di una persona a cui non hai mai rivolto la parola. E disinnamorati di tutto quello che rende il tuo cuore freddo.
Partendo capirai di cosa sei capace. Prendi un treno che attraversi posti completamente sconosciuti. Sopravvivi quando il tuo bagaglio non arriva a destinazione. Tutto andrà bene. Parti e torna con occhi diversi.
Prova il rispetto, sentiti piccolo e infinito assieme. Sentiti grato per il solo fatto di esistere.
Chiaro, viaggiare non ci porta il cibo in tavola. Però nutre le anime.
Non ci riscalda la notte. Però riscalda i cuori e crea memorie per le freddi notti d’inverno.
Viaggiare non mantiene in piedi la terra, ma aiuta tenerla connessa e reale.
Quindi parti. Vai. Vai la fuori a vedere cosa ti aspetta.
Copy Eliza Elliott [Leggi l'originale]
