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Diario di bordo dal Rajasthan

Da dove comincia un bel viaggio? Da un confortevole volo ed Oman Air è stata una piacevole scoperta: aerei nuovi di zecca e molto comodi, dal buon servizio a bordo; e dopo una breve sosta a Muscat, lo sbarco a Delhi in perfetto orario.

Eccoci in India. Purtroppo non abbiamo tempo di soffermarci a visitare la capitale Delhi, un'incredibile megalopoli, inizio e fine del nostro viaggio. Per cui, ripromettendoci di tornare, partiamo subito per Agra, la nostra porta per l'ingresso nel Rajaisthan, dopo averci offerto una visione mozzafiato: il Taj Mahal. Prima di partire per la prossima tappa, visitiamo l'Agra Fort, il primo di una serie di splendidi palazzi che ci attendono.

Così arriviamo nel pomeriggio a Jaipur, la capitale del Rajasthan, e sin da subito notiamo cataste di legna sparse ovunque nella cittadina che si accinge a celebrare l’Holi festival, la grande primaverile festa dei colori, della gioia, della felicità e dell’amicizia, simboleggiante la conclusione del tenebroso inverno e l'arrivo della luminosa primavera. Lasciamo i bagagli in hotel e con la nostra auto ci tuffiamo subito nel marasma della città rosa, cominciando dal City Palace, magnifico complesso edificato nel 1729 AD, nonchè divenuto poi sede dei Maharaja di Jaipur. Lungo la strada che fiancheggia le mura, ci fermiamo a fotografare il bellissimo Hawa Mahal, noto come il Palazzo dei Venti, dal caratteristico colore rosso e le 953 finestre coperte da grate, da cui le cortigiane usavano scrutare la strada. Subito dopo entriamo nel complesso: i palazzi sono chiusi ma il cortile, con al centro la grande catasta di legna, brulica di gente in festa in attesa del tramonto. Possiamo osservare le prime facce colorate mentre i numerosi occidentali si confondono nella locale folla festosa. Al calar del sole le fiaccole si accendono e dalla pira salgono lingue di fuoco, come quelle che bruciarono Holika, la sorella del re demone nemico di Vishnu. Mentre i ragazzi sfrecciano a bordo delle loro motociclette trasportando lunghi rami fiammeggianti e terrorizzando le mucche onnipresenti, nel palazzo intorno al fuoco una pioggia di polveri colorate disegna il grande cerchio, in cui si balla senza sosta fino allo spegnimento delle ultime fiamme.

La mattina successiva, vestiti rigorosamente solo dell’holi dress, camicione e pantaloni bianchi acquistati ieri per 500RP, usciamo per affrontare la tempesta di colori che incombe sulla città. Alle 9.30 siamo ancora nel cortile del City Palace e ci dirigiamo seguendo la folla al tempio di Govinda, subito dietro il palazzo. Il cortile del tempio è stracolmo di gente in festa: uomini, donne, bambini e tanti giovani armati dei loro sacchetti di polveri colorati ci sorridono e con lunghe e dolci carezze trasformano i nostri visi ed abiti in tavolozze policromatiche. Ovunque reflex e smartphone sigillati da scafandri professionali o auto costruiti, scattano centinaia di foto: tutti vogliono immortalare il momento, essere fotografati insieme, occidentali e autoctoni, mentre colori e sorrisi regnano in ogni dove. E quando la tenda del tempio si apre, urla da stadio e nubi di polvere nell’aria accolgono il sacerdote che benedice la folla festante. La scena si ripete diverse volte nel corso della mattinata, e anche noi, ormai irriconoscibili, veniamo contagiati dall’euforia collettiva.

I COLORI DELL'HOLI FESTIVAL

India Holi Festival
India Holi Festival
India Holi Festival
India Holi Festival

 

E’ mezzogiorno quando con la nostra auto torniamo all’hotel per una lunghissima doccia. Per le strade ora si distribuiscono alcol e bevande “speziate”, il clima è meno familiare e non si vedono più ragazze e bambini. Eravamo stati avvertiti ed evidentemente ben consigliati. Alle 15 riprendiamo la nostra scoperta di Jaipur, raggiungendo l'Amber Fort, a 11 km dal centro cittadino. Sin da subito appare splendido su una collina di là di un lago artificiale, costruito in arenaria rossa e marmo, e si sviluppa su quattro livelli, ognuno con un cortile. Il lungo sentiero che vi sale è percorso normalmente dagli elefanti che portano i turisti nelle dorate portantine, ma oggi non ci sono elefanti: anche loro sono andati all’holi ovviamente. Ci fermiamo 3 ore al Forte e ci resteremmo ancora più a lungo, ma il sole sta calando e per questo rientriamo in città.

Siamo talmente stanchi e felici che il viaggio potrebbe concludersi qui. Invece ci aspettano altre meraviglie: Jodhpur, la città blu che ci ha rubato un pezzetto di cuore con il suo imponente castello fortezza fatto di marmo ricamato come fosse merletto; Jaisalmer, con gli incredibili 7 templi Giainisti costellati di statue bianche, le cento havelis di pietra ricamata ed i cammelli nel deserto; Bikaner, con il palazzo del Maharaja curato e splendido nei dettagli e la città vecchia dal bazar ricco di profumi e di vita; e infine l’incredibile treno attrezzato a cuccette tipo “Orient Express” in pieno giorno, che ci riporta a Delhi.

Il Rajasthan è una terra che non scorderemo mai: i colori, i volti, i sorrisi, la gioia e la felicità che per un giorno ci ha inglobato saranno il vero marchio di questa breve ma sensazionale avventura.

 

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Ringraziamo Ivanhoe per il diario di bordo

Lo staff di Viaggigiovani.it
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